Mini

Mini: una piccola auto con una grande tradizione

Il marchio Mini è, da solo, uno dei marchi più carismatici che percorrono le nostre strade e autostrade. La prima Mini, nata alla fine degli anni '50, si è trasformata nel tempo in un'icona del pop britannico, diventando un segno distintivo del paese e uno spettacolo di design offerto in una dimensione contenuta. Anni dopo, con l'aiuto di BMW, Mini è stata capace di reinventarsi ed offrirci una vasta gamma di auto alternative, che vanno dalle opzioni biposto a quelle nell’affollato segmento dei SUV (Sport Utility Veichle).

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Storia del marchio Mini


La storia di questa leggendaria vettura inizia nel 1959 con la Morris Mini originale. Il genio del suo designer, Sir Alec Issigonis, di cui uno dei motti era la famosa frase "la moda passa, ma la logica è senza tempo", ebbe l’intuizione di crearla come risposta a quanto successo in Gran Bretagna dopo la Crisi di Suez ed il successivo razionamento della benzina.
Issigonis ebbe l'idea di realizzare una macchina Mini dal peso minimo (garantendo dunque semplicità ed economia), dalle dimensioni contenute (per parcheggiare e muoversi tra le auto), e di minima complessità (per evitare guasti e renderla davvero economico), adatta a spostare 4 persone insieme e concedere il massimo divertimento alla guida. Era insomma un'auto rivoluzionaria ai suoi tempi, che si distingueva per il suo unico design, oltre che per essere un'auto veloce, facile da guidare e di buona qualità.
A questo binomio vincente si aggiunsero l'ultima tecnologia disponibile all'epoca (motore e trazione anteriore), una splendida estetica basata su due bei fari rotondi, che le conferivano una forte personalità, e ruote minuscole e di alto profilo, che la fecero sembrare un'auto giocattolo. L’unione di queste cose diede alla Mini la combinazione perfetta per passare alla storia, diventando un’icona proprio come la Porsche 911 o la Mustang.
Dal design esterno ai dettagli interni, ogni auto Mini in tutte le sue iterazioni ha sempre irradiato personalità. Quest’auto, a conti fatti, può essere considerata l'antesignana della pura city car, grazie a soluzioni progettuali e di layout davvero uniche e rivoluzionarie. Con un volume utile per il trasporto quasi incredibile, considerate le sue ridotte dimensioni, riuscì a risultare pratica e al contempo compatta, grazie alla posizione strategica del motore sotto il piccolo cofano anteriore.

La Mini e l’arrivo nel nuovo millennio


Nel 1997 furono presentati due prototipi di auto Mini, ideati con l'obiettivo di stabilire la direzione che avrebbe potuto prendere il futuro del marchio. La direzione decise di mantenere la produzione nel Regno Unito e capitalizzare sullo status della Mini come icona britannica, che a quel tempo era ormai diventata un accessorio chic nei quartieri alla moda. Allo stesso tempo però, non è mai stata messa da parte la sportività insita nel marchio e nei suoi decenni di storia.
Nonostante le vendite, alla fine degli anni '90, Rover e MG erano in gravi difficoltà finanziarie. Nel 2001, in seguito alla vendita di MG e Rover a un fondo di investimento britannico, BMW acquisì i diritti della Mini, ancora prodotta nelle dimensioni e nel design originali, nonostante i vari restauri e miglioramenti. Il potenziale di evoluzione del piccolo mezzo urbano era limitato dalla scarsa sicurezza e dalla produzione anacronistica. BMW, che vide il potenziale della Mini come marchio con la propria autonomia, iniziò a progettare il lancio dei nuovi modelli con stile. Il marchio è passato dalla vendita di 114.119 unità nel 2002 - il primo anno completo di vendita al pubblico - alla vendita di un record di 338.466 unità nel 2015. Ad oggi Mini Italia fa stabilmente parte dei brand di lusso del gruppo BMW, insieme a Rolls Royce e alla M Division.

La gamma Mini Italia


Negli anni in cui la macchina Mini originale era in produzione, c’erano a disposizione del pubblico diverse carrozzerie: una coupé, una versione familiare, un furgone, il pick-up, un modello destinato alle zone costiere senza porte e il "Moke", una versione fuoristrada. Dopo l'acquisizione dell'azienda da parte del BMW Group, il nuovo modello è stato lanciato nel 2001, raggiungendo i giorni nostri con una gamma diversificata che copre diversi segmenti di mercato.
La terza generazione della Mini è arrivata sul mercato con una carrozzeria a 3 porte. Questo modello ha modificato il suo design per offrire maggiore sicurezza ai suoi occupanti. Per quanto riguarda la nuova generazione, quest’auto incorpora innovazioni tecnologiche e di equipaggiamento che la riportano nella categoria di veicoli premium. Il suo comportamento dinamico è diventato un po’ più alla portata di tutti, sebbene rimanga comunque esemplare. La gamma di modelli comprende nuovi motori a tre cilindri, ma non dobbiamo dimenticare la versione JCW (John Cooper Works), fiore all’occhiello della casa e dotata di assetto e prestazioni super sportivi. Per scoprire questo e tutti gli altri modelli della casa, è possibile andare sul sito online e provare il configuratore Mini.
Il completamento della gamma auto Mini a 3 porte è garantito dal modello Cabrio. Approfittando della crescita che ha avuto la carrozzeria della coupé, è possibile dare ai passeggeri maggiore spazio e capacità per i bagagli. Come per la versione chiusa, la gamma di motori si rinnova completamente, con prestazioni migliori e consumi più parchi. La Mini oggi rimane un riferimento quando si parla di prestazioni, sicurezza, dotazioni tecnologiche e dinamiche di guida.

La Mini oggi ha anche cinque porte!


Sulla stessa piattaforma che dà vita alla Mini 3 porte, BMW ha investito nel marchio per realizzare una carrozzeria a 5 porte. Questa versione aumenta di dimensioni per ospitare fino a cinque passeggeri (nonostante solo quattro staranno veramente comodi) e i loro bagagli. Come per la variante a 3 porte, la sua gamma di modelli è completamente nuova, sempre accompagnata da una dinamica di guida esemplare.
Il Mini Clubman è uno dei modelli più peculiari in commercio, in quanto è l'unico in vendita con un portellone a cerniera laterale posteriore. Rispetto alla prima generazione di questo modello, l’ultima uscita ha cambiato l’attaccamento della sua famosa porta laterale, passando da un’apertura invertita ad un modello più convenzionale. Nel complesso la Mini Clubman offre più spazio per gli occupanti ed i bagagli, unito ad una migliore qualità costruttiva e dotazioni tecnologiche e di sicurezza. Condivide parte della sua gamma di motori con le Mini più piccole, ma a differenza di queste, il modello Clubman può essere acquistato con la trazione integrale (visualizzabile insieme agli altri optional sul configuratore Mini).
La gamma Mini Italia è infine completata dal SUV Countryman. Nella sua seconda generazione questo aumenta le sue dimensioni e sfoggia un design esterno ancora più aggressivo. La sua gamma di motori è una delle più complete, offrendo anche una versione ibrida plug-in. Rispetto al suo predecessore migliorano la qualità degli interni, le possibilità di personalizzazione, la sicurezza e le dotazioni tecnologiche.
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Modelli Mini

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Cabrio

52 Allestimenti disponiili
Anno: Dal 2005 - In produzione
Velocità massima: 174/242 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 13.50/6.50 sec
Posti: 2/4
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Clubman

65 Allestimenti disponiili
Anno: Dal 2010 - In produzione
Velocità massima: 179/248 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 12.80/4.90 sec
Posti: 5
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Countryman

90 Allestimenti disponiili
Anno: Dal 2010 - In produzione
Velocità massima: 168/234 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 13.90/6.50 sec
Posti: 4/5
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Coupé

3 Allestimenti disponiili Fuori produzione
Anno: Dal 2001 - 2006
Velocità massima: 165/181 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 13.50/10.90 sec
Posti: 4
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Electric

1 Allestimenti disponiili
Anno: Dal 2019 - In produzione
Velocità massima: 150 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 7.30 sec
Posti: 4
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