Chrysler

Chrysler: un marchio di successo e dalla lunga storia

Chrysler è un marchio automobilistico americano specializzato in auto di lusso appartenente al gruppo Fiat Chrysler Automobiles, con sede ad Auburn Hills, Michigan. È stata fondata nel 1925 da Walter Percy Chrysler. Il primo modello prodotto è stato il Maxwell, meglio conosciuto come B-70, è stato presentato nel 1924. Nello stesso anno Chrysler ha venduto 32.000 unità. Oggi fa parte del gruppo FCA, prestando il nome del marchio per la produzione di un minivan in America e di altri modelli in giro per il mondo.

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Chrysler: autovetture americane di grandi dimensioni


Le origini di Chrysler risalgono alla Buick Motor Company. Qui è dove Walter Chrysler ottenne il suo primo lavoro e riuscì a risparmiare una notevole quantità di denaro. Nel 1920 lasciò la Buick e divenne presidente della Maxwell-Chalmers, una casa automobilistica in gravi difficoltà finanziarie. Chrysler effettuò una riorganizzazione e ristrutturazione dell'azienda, fondando la Chrysler Corporation il 25 giugno 1925. Il primo modello che venne commercializzato si chiamava Maxwell, sebbene fosse anche conosciuto come B-70. Nel 1928 Chrysler introdusse sul mercato il suo nuovo marchio di veicoli a basso costo, Plymouth. Nello stesso anno riuscì a prendere il controllo di Dodge, fondata nel 1914 e all'epoca cinque volte più grande della stessa Chrysler auto. In quel periodo era possibile incontrare una concessionaria Chrysler in ogni stato d’America, potendo contare su una rete di assistenza seconda a nessuno.
Gli anni '30 influenzarono duramente Chrysler e tutti gli altri marchi automobilistici, colpiti dalla Grande Depressione; poco dopo, il 18 agosto 1940, Walter Chrysler morì all'età di 65 anni. In questi anni comunque l'azienda è stata la seconda azienda con più auto vendute negli Stati Uniti, dietro a Ford. La situazione rimase stabile praticamente fino al decennio successivo, quando la seconda guerra mondiale causò una svolta radicale in azienda, come in molte altre case automobilistiche. La produzione di auto per il mercato civile viene interrotta e gli sforzi si concentrano sul lato militare. Dopo la guerra e il ritorno alla normalità, Chrysler dovette ridisegnare completamente la sua gamma e aggiornarla ad un mercato completamente nuovo.

La Chrysler auto nel secondo dopo guerra


Gli anni successivi lasciarono il posto alla prosperità. Chrysler propose modelli appariscenti, colori e auto di enormi dimensioni per l’epoca. Due decenni di tranquillità lasciarono il posto a un frenetico decennio a partire dal 1970. La crisi petrolifera del 1973 determinò infatti un cambiamento nel trend dei consumatori: le grandi auto sportive americane lasciarono il posto ad auto più sicure ed economiche. I produttori americani furono stati seriamente danneggiati dopo l'embargo petrolifero dell'OPEC, poiché questi fino ad allora avevano costruito solo automobili enormi. Per la Chrysler modelli e approccio al mercato dovettero cambiare rapidamente, visto il rapido cambio di tendenze. Chrysler lanciò per l’occasione i modelli Cordoba e LeBaron nel 1975, i veicoli più piccoli che avesse mai realizzato. Nel 1979 la situazione divenne insostenibile e la casa produttrice americana dovette chiedere aiuto al governo.
Le conseguenze della crisi energetica durarono fino all'inizio degli anni 80. In questo periodo, però, Chrysler ottenne uno dei suoi più grandi successi, commercializzando il Voyager, il minivan per eccellenza. Per la Chrysler modelli come il Voyager furono fondamentali per attraversare questi decenni, avendo riscosso molto successo sia negli Stati Uniti che in Europa. Nel 1998 Jürgen E. Schrempp, presidente di Daimler-Benz AG, e Robert Eaton, presidente di Chrysler auto, suggellarono l’alleanza in cui il marchio tedesco Daimler e Chrysler si fusero sotto il nome di DaimlerChrysler, dando vita ad uno dei gruppi automobilistici più grandi dell’epoca.

La Chrysler nel nuovo millennio


DaimlerChrysler è rimasta tale fino al 2007, anno in cui entrambi i marchi decisero di proseguire su strade separate. DaimlerChrysler annunciò la vendita dell'80,1% di Chrysler a Cerberus Capital Management per un valore di 5,5 miliardi di euro. Alla fine dell'anno la società tedesca cambiò il suo nome in Daimler AG, pur mantenendo il 19,9% delle azioni. Con gli effetti della crisi economica, l'azienda americana finì in gravi problemi finanziari, da cui uscì soltanto a metà del 2009, chiudendo quasi ogni concessionaria Chrysler sul continente e vendendo il 20% della sua proprietà a Fiat.
Con l’apertura delle procedure di ristrutturazione nell’aprile 2009, Fiat iniziò un piano di rilancio per la casa americana, provando a farla penetrare nel mercato europeo con modelli aggiornati e pianali condivisi. Cinque anni dopo avvenne la fusione completa tra il marchio Chrysler e quello Fiat, con la successiva costituzione di Fiat Chrysler Automobiles (FCA), settimo gruppo automobilistico al mondo. Nel 2015 si può ricordare l’inaugurazione dello stabilimento FCA a Goiana, in Brasile: il primo nuovo impianto ad entrare nell'attività post-fusione.

Alcune curiosità di casa Chrysler


- Fu la prima casa automobilistica a introdurre i freni idraulici per tutte e quattro le ruote, nel 1926.
- Prima di molti altri produttori Chrysler prestò attenzione all'aerodinamica dei suoi veicoli, costruendo la prima galleria del vento dell'industria automobilistica.
- Per ridurre il peso dei suoi veicoli Chrysler iniziò ad usare prima di molti altri marchi l'alluminio come materiale per carrozzeria e componenti meccanici

Storia dello stemma Chrysler


Il marchio americano ha avuto diversi restyling del suo logo nella sua lunga storia. Se ne possono contare quasi una dozzina fino ad oggi e l'ultima riprogettazione riprende la stella a 5 punte all'interno di un pentagono (disegnato da Lippincott & Margulies) che, nonostante l'inevitabile passare del tempo, fa parte dell'azienda da più di 40 anni.
La stella del logo originale era formata da 5 triangoli che fluttuavano indipendentemente e formavano, una volta uniti, il famoso pentagono dello stemma Chrysler.
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